è vero ç*ç grazie a Reisen e a Rosario çOç e a voi che commentate, s'intende!
Stage 6 - La Sfida [ parte 2 ]
![Immagine](http://img693.imageshack.us/img693/3235/85842406.jpg)
Mayumi era davvero interessante. Portava una benda sull'occhio sinistro e un vestito bianco e roseo merlettato che si apriva a palloncino da sotto il busto, per poi chiudersi verso le gambe. Mitsuki si chiese se era un vestito Gothic Lolita, uno stile del mondo esterno di cui aveva letto molto. Era rimasta molto affascinata da quegli abiti pieni di pizzi, merletti e fiocchi e pensava di farsene uno nuovo in quello stile, magari di colore rosa.
L'apprendista maga dai capelli color verde acqua, stava fissando l'albina con preoccupazione e con uno sguardo nervoso almeno quanto lei. Tremava leggermente e si stava mordendo un labbro. Quandò notò che anche Mitsuki era nervosa si rasserenò, sorridendole con sguardo dolce per rincuorarla.
L'albina ricambiò il sorriso e fu davvero felice che quella maga si trovava nella sua stessa situazione: questa sfida avrebbe potuto unirle di più e sarebbero potute diventare amiche.
Mitsuki aveva intuito da subito che Mayumi era forte e intelligente ma aveva notato anche la sua insicurezza e quello sguardo di poco prima l'aiutò a confermare le sue supposizioni. Erano nella stessa situazione, nessuno era avvantaggiato.
Dopo pochi istanti, la sacerdotessa Hakurei si avvicinò a Marisa e guardò di sfuggita Mitsuki con un mezzo sorriso.
-Beh, credo che possiamo incominciare.- si limitò a dire, mentre l'albina si fissava intorno ansiosa. Marisa le diede una pacca sulla spalla che la aiutò ad innervosirsi di più: non aveva dimenticato i suoi pensieri, aveva ancora la tremenda paura di deludere la sua maestra e di tornare al villaggio.
Si incamminò di fronte all'entrata del tempio affiancandosi ad una Mayumi abbastanza nervosa, la quale fissava dinanzi a sè con sguardo vacuo e pensieroso.
Mentre osservava Sakuya che parlava sottovoce con Reimu, notando che Marisa blaterava con Patchouli vantandosi di avere un'allieva migliore e altre sciocchezze simili, Mitsuki chinò il capo leggermente a sinistra, verso la maga dai capelli verde acqua.
-...paura?- chiese, con voce tremante. Mayumi parve esitare nel rispondere, si morse nuovamente il labbro e poi rispose.
-... u... un po'... e tu?-. anche Mitsuki si morse le labbra e pensò fossero davvero simili e che avessero molto in comune. Era decisamente preoccupata quanto lei e sembrava dimostrarlo con modi molto simili ai suoi.
-io... sto morendo di paura.- affermò.
-Anche io... Non ho idea di cosa fare... Di cosa accadrà- disse, insicura.
Marisa, che stava ancora vivacemente discorrendo con Patchouli, si voltò verso l'albina e le sorrise con il solito sorrisetto sardonico, cosa che fece sussultare Mitsu.
-beh... hai molte più probabilità di vincere... sei una maga di nascita. Io sono un'apprendista inutile... sono stupida e sbadata...- le disse l'albina, consapevole dell'imminente destino ma decisa a mettercela tutta. D'altra parte, Mayumi la guardò con sorpresa.
-tu... Tu mi stai decisamente sopravvalutando! Non sono affatto così brava come credi...- spiego, ma Mitsuki le sorrise e le portò un braccio dietro il collo. Era solo modesta e lei lo sapeva ma era comprensibile il suo nervosismo e voleva tentare di rasserenarla.
Aya si avvicinò alle due contendenti con un blocchetto in mano e una penna pronta a scrivere per cui Mitsuki ritrasse il braccio ed entrambe si guardarono spaesate: voleva intervistarle? Non ci volle molto per scoprirlo.
-allora, ragazze! Quali sono le vostre emozioni prima di questa avvincente sfida?- chiese, con un sorriso stampato sul volto.
Mitsuki fissò Mayumi che la fissò a sua volta, indecise entrambe sul cosa rispondere.
-avanti! Mayumi-chan! Cosa pensi di questa sfida?- chiese alla maga dai capelli verde acqua, la quale si guardò intorno e poi, titubante e imbarazzata, decise di rispondere.
-Ehm... Ecco... Io non so... Ce la metterò tutta, spero che le cose vadano bene...-
La tengu annotò tutto sul suo blocchetto, prima di rivolgersi all'albina.
-E tu? Cosa pensi di questa sfida? Pensi di vincere?- una parola che Mitsu sapeva non appartenerle. La parola vincere, purtroppo, non faceva parte del suo vocabolario.
-vincere? direi proprio che non andrà così.- disse, chinando lo sguardo e osservandosi intorno, come per sfuggire alle domande inopportune della giornalista. Ormai erano prossimi agli inizi della gara e lo notò poiché Sakuya e Reimu si stavano avvicinando alle contendenti. La cameriera stringeva in mano un orologio da taschino con una catenina d'oro e si posizionò accanto a Reimu che prendeva posto al centro, di fronte all'ingresso del tempio e al bancone delle donazioni. Le maestre delle sfidanti si portarono ai lati: Marisa a destra e Patchouli a sinistra.
Reimu, che aveva discusso le prove di magia con Marisa e Patchouli in precedenza, sospirò per la probabile scocciatura di dover partecipare a quell'assurda situazione e costrinse le due giovani sfidanti a voltarsi indietro verso di lei, per ascoltare il quesito.
-Dunque, ragazze. Come sapete le prove sono a tempo. Avremmo potuto rimandare la sfida in primavera inoltrata ma hanno insistito per farla subito...- in quel momento, Reimu lanciò un'occhiataccia a Marisa che rise -per cui abbiamo dovuto arrangiarci come potevamo.-
Mitsuki fissò per un momento Mayumi la quale ricambiò lo sguardo ansioso. Era una brava ragazza, a Mitsu avrebbe fatto piacere diventare sua amica dopo quella stupida sfida. Mayumi scosse il capo, sapeva che non c'era nulla da fare con le due maestre e dovevano solo attenersi alle regole e portare a termine le missioni.
-Bene. La sfida è composta da tre prove, non c'è bisogno che vi dica che chi ne vince due su tre, è la vincitrice. Sakuya prenderà il tempo.-
Avevano indovinato, sarebbe stata dunque una prova a tempo e Sakuya era lì per quello. Cosa dovevano fare? Il cuore di Mitsuki era a mille, lo stesso valeva per Mayumi, che sicuramente avrebbe preferito trovarsi in biblioteca a leggere libri anzichè essere là, in quel momento.
-La prima prova è abbastanza facile, si tratta di una prova di volo e velocità.-
Mitsuki ebbe un tuffo al cuore, volare era semplice ma non era velocissima o almeno non quanto Marisa o una youkai, ovvero una come Mayumi.
-...volo e velocità?- quando realizzò ciò che Reimu aveva appena detto, si voltò prima verso Mayumi, alquanto sconcertata, poi verso Marisa. Cosa centrava una prova di volo e velocità con una sfida tra due maghe? -Aspettate, qui non quadra qualcosa!-
-Anche io credo ci sia un equivoco!- la voce dolce e un pò nervosa della maga dai capelli verde acqua risuonò subito dopo quella dell'albina.
-Nessun errore, le vostre maestre hanno deciso di mettervi alla prova con test di abilità e di intelligenza e tra queste c'è il volo e la rapidità.- spiegò Reimu, zittendo entrambe.
Aya si avvicinò a Mayumi e le porse una macchina fotografica, che Mayumi prese tra le mani e se la rigirò, fissandola con attenzione e curiosità. Si avvicinò anche all'albina, la quale prese la macchina fotografica e la guardò con perplessità.
-Mayumi sorvolerà la Forest of Magic verso ovest, passerà sopra la Koumakan e si dirigerà verso il Giardino del Sole. Mitsuki invece andrà verso est, passerà sopra il villaggio umano, sorvolerà la Bamboo Forest of Lost e arriverà al Giardino del Sole dall'altra parte. Entrambe dovrete fotografare il girasole di Yuuka senza farvi scoprire, dopodichè tornerete qui ripercorrendo la via assegnatavi. Il tutto nel minor tempo possibile.-
L'albina si voltò spaventata verso Mayumi, che ricambiò il suo sguardo, decisamente pieno d'ansia e paura: anche lei aveva compreso la pericolosità di quella prova. Andare nel Giardino del Sole e fotografare quello di Yuuka significava passare vicinissime alla dimora della potente e sadica youkai dei fiori. E Yuuka non era affatto una youkai con cui discutere con calma e tranquillità. Reimu ordinò alle ragazze di prepararsi per il volo. Marisa diede a Mitsuki la sua scopa di saggina con il fiocco rosso legato alla base e lei ci salì in groppa, attendendo il via.
Mayumi non doveva assumere posizioni speciali, si piegò un pò sulle ginocchia per darsi uno slancio maggiore.
Sakuya gridò di partire, premendo il bottone che faceva partire il cronometro ed entrambe schizzarono via nel cielo, più veloci che potevano.
Mitsuki faceva fatica a tenere un controllo stabile della sua scopa a quella velocità. nonostante si fosse allenata nello schivare i danmaku era ancora troppo difficile per lei sostenere una tale velocità e una totale stabilità del suo mezzo. Non sapeva quanto Mayumi poteva andare veloce perchè ormai si trovava già dall'altra parte e si limitò a concentrarsi solo su se stessa e sul suo obiettivo.Ormai era quasi arrivata alla fine della Bamboo Forest e si intravedeva all'orizzonte il Giardino del Sole, innevato e coperto di un candido manto. Se avesse incontrato Yuuka cosa le avrebbe detto?Probabilmente sarebbe scappata urlandole che era stata Reimu a mandarla... non aveva altre idee.
L'albina arrivò nel giardino, guardandosi intorno con curiosità alla ricerca dell'unico girasole che resisteva all'inverno o così come lo avevano descritto. Reimu aveva detto che apparteneva a Yuuka, quindi era probabilmente sorvegliato da lei e non poteva avvicinarsi molto per scattare la foto. In effetti non aveva specificato a quanta distanza dovesse farlo, però non poteva rischiare: meglio tentare di fare una foto ravvicinata rischiando il linciaggio da parte della pericolosa youkai o era meglio scattare una foto da lontano rischiando di perdere? Per il momento e per i dieci minuti seguenti si preoccupò di trovare l'unico punto giallo della distesa verde, non poteva essere troppo nascosto. Mentre si guardava attorno, notò Mayumi che fuggiva via dall'altra pare.
-cavolo, non dirmi che l'ha già trovato!- esclamò, dirigendosi verso il punto in cui si trovava prima la sua sfidante e in effetti c'era il girasole che cercava. Non vi erano tracce di Yuuka per cui scattò la foto a media distanza e schizzò via anche lei, diretta al percorso che le era stato assegnato. Volò con tutta la velocità possibile, tornando al tempio con così tanta rapidità che per frenare dovette usare i piedi e per poco non rotolava giù per terra.
Alzò il capo e si guardò attorno, Mayumi non c'era. Com'era possibile? Eppure era partita prima di lei.
Si voltò e la sentì arrivare dietro di lei, atterrò e si avvicinò alla giuria massaggiandosi il naso rosso e dolorante.
-Ti sei fatta male?- le chiese l'albina, avvicinandosi preoccupata. La maga scosse il capo e con un cenno le indicò Reimu e le altre all'ingresso.
-Non ti preoccupare... ricorda che siamo sfidanti.- disse, abbozzando però un sorriso. Era felice che Mitsuki si fosse preoccupata per lei.
Aya prese le macchine fotografiche e volò via a velocità supersonica per poi tornare qualche minuto dopo, esibendo le foto del girasole.
-Le foto sono entrambe soddisfacenti ma la prima prova è stata vinta da chi ci ha impiegato meno tempo, per cui passa Mitsuki. - l'albina si lasciò sfuggire un urlo di gioia per poi ricomporsi. guardò Mayumi con imbarazzo ma lei si limitò a sorriderle.
-Possiamo per cui partire con la seconda prova.- disse Reimu, richiamando l'attenzione di tutte le ragazze presenti mentre la tengu segnava qualcosa sul suo blocco. -La seconda prova consiste nel trovare alcune specie di ingredienti. Questi indicati sui fogliettini...- si avvicinò alle ragazze e distribuì loro un foglietto a testa, rigorosamente piegato -Possono essere trovati anche d'inverno. Sta a voi capire dove.-
Mitsuki iniziò a tremare nuovamente, stringendo forte quel fogliettino tra le dita. Le pozioni e gli ingredienti non erano una sua specialità ma se fossero state piante sarebbe stato facile per lei che ormai ne conosceva a centinaia.
Le ragazze si prepararono di fronte al torii, pronte a partire. Sakuya diede nuovamente il via ed entrambe schizzarono nel cielo ad una velocità inaudita.
L'albina aprì il suo biglietto, vi era segnato un tipo di fungo che Mitsuki conosceva benissimo poichè si trovava nella Forest of Magic, dove Mitsuki si diresse senza perder tempo. Sorvolò le cime degli alberi per qualche minuto prima di planare più a nord della casa dove abitava con Marisa. Si guardò attorno pensierosa, tra le ultime tracce di neve e i primi germogli della primavera, sapeva che doveva essere da quelle parti poichè l'aveva già visto altre volte. Quando lo vide, nascosto dall'erbetta ai piedi di un grosso albero, si avvicinò e lo strappò, infilandolo in una sacca che aveva con sé.
Adesso, però, doveva trovare l'altro ingrediente che assomigliava a qualcosa che Mitsuki non aveva mai sentito prima d'ora: "piuma di NightSparrow".
Si chiese cosa diavolo fosse. Era un uccello? Una pianta dal nome strano? Un fungo anemico? Un pelo di qualche animale? Non ne aveva la minima idea dato che le piante avevano spesso strani nomi e Mitsu non sapeva cosa fosse esattamente un NightSparrow.
-Ma dirlo in giapponese no, eh?- pensò ad alta voce.
Cosa poteva fare? Sarebbe potuta tornare a casa per leggere qualche libro sull'argomento per poi riprendere le ricerche, dopotutto non era vietato dal regolamento anche se le sembrava di barare.
Si decise a non perdere il tempo prezioso che le restava per cui tornò di corsa a casa e si precipitò a leggere i libri della sua maestra, alla ricerca dell'ingrediente incriminato.
Nulla, non era da nessuna parte.
Mitsuki, ormai sconfitta, aveva deciso di tornare al tempio e notò che Mayumi era già lì che la attendeva. Quando atterrò e le si avvicinò, venne accolta dal suo dolce sorriso, pensò che la stesse rincuorando così come aveva fatto prima lei e abbozzò un sorriso per ringraziarla. Si avvicinò a Reimu e le porse il fungo.
-Solo questo?- le chiese, perplesse. L'albina si limitò ad annuire, imbarazzata.
Divenne paonazza allo scoprire che un NightSparrow era un uccello youkai che viveva ai margini della Forest of Magic e che servivano davvero le sue piume. Marisa la fulminò con lo sguardo, probabilmente la stava ritenendo una stupida. Mitsuki si sentì tremendamente mortificata.
-Chi vincerà la prossima prova, sarà il vincitore di questa stupida sfida.- disse Reimu, decisa a chiudere le cose in fretta. -Ora usate questi ingredienti disposti sul tavolo per creare un infuso contro il veleno di un serpente.-
Mitsu non ebbe nemmeno il tempo di pensare se esistesse davvero un serpente a Gensokyo, dato che non li aveva mai visti, ma Sakuya diede il via e Mayumi aveva subito iniziato a controllare gli ingredienti a sua disposizione con curiosità e nervosismo. Mitsu notò la sua ansia e pensò che nemmeno lei ne fosse capace, ma da come studiava ogni ingrediente era chiaro che pensava a cosa potesse essere messo e come. Forse aveva una padronanza degli infusi tale da permetterle di sperimentare qualcosa mai preparato prima. Una padronanza degna della sua maestra, che le bastava visionare una persona malata o un problema per mischiare vari ingredienti e trovarne la soluzione.
Ma Mitsuki non era affatto così. Lei era brava solo a seguire le istruzioni da un libro ma non sapeva sperimentarne da sola e sapeva inoltre che cucinando un fungo in determinato modo si potevano ottenere degli effetti diversi da quando lo si bolliva con alcune spezie ed altre erbe. Però non poteva immaginare le proprietà di ogni ingrediente, non senza un libro che glielo spiegasse o senza averlo comunque studiato in precedenza. Non poteva pensare da sola a come creare un infuso se non ne leggeva una ricetta.
Aveva perso.
Sentiva i sussurri attorno a lei, voci che la tranquillizzavano, voci che le davano coraggio, che la costrinsero a fare qualcosa. Prese in mano gli ingredienti, senza sapere cosa fossero o per cosa servissero e iniziò a creare qualcosa sul momento. Non si sentiva più tanto sola, le voci che aveva sempre temuto e che fin dall'infanzia udiva nei suoi sogni adesso sembravano esserle di conforto. In quella situazione dove tutto girava intorno a loro due, dove Mayumi stava svolgendo un ottimo lavoro e dove lei era indubbiamente la perdente, un pò di conforto e di compagnia non le dispiaceva. Sembrava aver capito che quelle stesse voci erano udibili soprattutto nei momenti di sconforto e si ricordò di quando era giu di morale e sentiva i sussurri che le riscaldavano il cuore. E poi c'era lei, quella voce dolce e tenera come quella di una madre, una voce calda che le riscaldava il cuore ogni volta che si sentiva triste e depressa.
Sapeva di aver perso, ma andò avanti comunque.
Mayumi, dopo aver spezzettato piante e aggiunto acqua e olio in un pentolino che doveva venir usato per contenere l'infuso, presentò a Reimu l'antidoto e si sedette, stanca e insicura sul suo risultato. Le tremavano le mani e si aggiustava continuamente i capelli, spaventata e distrutta per la faticosa giornata che aveva passato.
Mitsuki, dal suo canto, aveva mischiato roba in modo confusionale e aveva presentato il bollitore, poggiandolo accanto a quello di Mayumi, con l'atteggiamento di una bambina che era stata costretta a farlo con la forza. Era seccata, arrabbiata e teneva il muso.
La sfida si era tenuta davanti a tutti per cui era chiaro il vincitore, l'albina sapeva di aver agito sotto lo sguardo attento della sua sensei che aveva sicuramente capito sin da subito che la sua allieva stava mischiando il tutto senza logica. Aveva la tremenda paura di alzare lo sguardo e fissarla, aveva paura di osservare la rabbia e l'enorme delusione e perciò restò col capo chino, accanto a Mayumi, mentre Reimu, Sakuya e Aya parlottavano tra di loro.
- ho perso...- sussurrò l'albina. Mayumi la fissò, con sguardo compassionevole. Aveva buttato più volte gli occhi sull'operato della sua sfidante, accorgendosi che non era in grado di fare una prova del genere.
-... non importa, sei stata comunque molto brava...- le disse, cercando di tirarla su. Mitsuki le sorrise.
-sei una persona molto buona, grazie... ma ormai...- le parole le si fermarono in gola, senza voler uscire.
-perchè volevi vincere?- le chiese Mayumi, adesso più calma di prima.
-ho paura della mia sensei... mi manderà via.- . A quelle parole, la maga dai capelli verde acqua si intristì.
Reimu dichiarò la vittoria di Mayumi la quale si alzò e si avvicinò a Patchouli, sorridendo. La sua maestra le sorrise leggermente, sembrava che nulla potesse incrinare la sua solita espressione apatica.
Mitsuki restò seduta a terra vicino l'ingresso del tempio, singhiozzando. Nessuno le si avvicinò e questo le fu di sollievo, si sentiva tremendamente stupida e inutile e sarebbe voluta scomparire da quel posto. Sapeva che prima o poi Marisa le si sarebbe avvicinata, adirata e delusa dalla sua stupida allieva e le avrebbe probabilmente detto di andarsene a casa perchè la magia non era per lei. Si sentì stringere il petto, un morso di dolore, e poi i singhiozzi. Un'ombra le si avvicinò, chinandosi davanti a lei, e accarezzandole i capelli.
L'albina alzò il capo e incrociò lo sguardo della sua maestra. Stava sorridendo teneramente... impossibile, eppure era così.
-non importa, zé- le disse la maga bicromatica che aveva notato le lacrime dell'albina e gliele asciugò con un dito -ci rifaremo la prossima volta.- concluse. Sul volto di Mitsu, le lacrime iniziarono a scorrere copiose, impossibili da fermare. Quel sorriso le rimase impresso nel cuore.